"Le altre bambole sedevano sullo scaffale e guardavano dritto davanti a loro, perché non sarebbe mai andato bene far sapere agli uomini adulti che le bambole sono davvero vive".
- Johnny Gruelle, Storie Raggedy Ann
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👨 Johnny Gruelle
👧Raggady Ann
Martinapaccagnella
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Vidi per la prima volta questa bambola sul sito country di Martina (meglio conosciuta ApePazza)dietro suggerimento di mia cugina (mani d’oro e creativa di livello superiore).
Non conoscevo affatto il suo universo creativo, tantomeno la bambola.
Mi si è aperto un mondo nuovo fatto di tessuti americani, quilt e pupazzeria.
Le prime cose che ho realizzato sono stati I ginger (fate su col ditino) e l’orsetto cometa.
Adorabili.
Ma ritorniamo alla bambola Ann…
Solo dopo averla terminata e dopo una scrupolosa ricerca vengo catapultata in un susseguirsi di racconti shakerati tra realtà, miti e leggende.
Il suo creatore fu Johnny Gruelle nonché artista, fumettista politico, autore di fumetti e libri per bambini, illustratore e narratore americano.
Le origini della Ann sono incerte...un mito spesso ripetuto racconta che la figlia di Gruelle, Marcella, portò dalla soffitta di sua nonna una bambola di pezza senza volto su cui l'artista disegnò una faccia, e che Gruelle suggerì alla nonna di Marcella di cucire un bottone sull’occhio mancante. La moglie di Gruelle, invece, spiega che il marito ha recuperato una bambola di pezza da tempo dimenticata dalla soffitta della casa di Indianapolis dei suoi genitori intorno alla fine del 20 ° secolo, pochi anni prima che nascesse la figlia della coppia.
Ha inoltre spiegato che suo marito "ha tenuto [la bambola] nella sua mente fino a quando non abbiamo avuto Marcella. Lo ha ricordato quando l'ha vista giocare [con] bambole ... ... Ha scritto le storie intorno ad alcune delle cose che ha fatto . Aveva l'abitudine di trarre idee guardandola.
- Johnny Gruelle, Storie Raggedy Ann
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👨 Johnny Gruelle
👧Raggady Ann
Martinapaccagnella
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Vidi per la prima volta questa bambola sul sito country di Martina (meglio conosciuta ApePazza)dietro suggerimento di mia cugina (mani d’oro e creativa di livello superiore).
Non conoscevo affatto il suo universo creativo, tantomeno la bambola.
Mi si è aperto un mondo nuovo fatto di tessuti americani, quilt e pupazzeria.
Le prime cose che ho realizzato sono stati I ginger (fate su col ditino) e l’orsetto cometa.
Adorabili.
Ma ritorniamo alla bambola Ann…
Solo dopo averla terminata e dopo una scrupolosa ricerca vengo catapultata in un susseguirsi di racconti shakerati tra realtà, miti e leggende.
Il suo creatore fu Johnny Gruelle nonché artista, fumettista politico, autore di fumetti e libri per bambini, illustratore e narratore americano.
Le origini della Ann sono incerte...un mito spesso ripetuto racconta che la figlia di Gruelle, Marcella, portò dalla soffitta di sua nonna una bambola di pezza senza volto su cui l'artista disegnò una faccia, e che Gruelle suggerì alla nonna di Marcella di cucire un bottone sull’occhio mancante. La moglie di Gruelle, invece, spiega che il marito ha recuperato una bambola di pezza da tempo dimenticata dalla soffitta della casa di Indianapolis dei suoi genitori intorno alla fine del 20 ° secolo, pochi anni prima che nascesse la figlia della coppia.
Ha inoltre spiegato che suo marito "ha tenuto [la bambola] nella sua mente fino a quando non abbiamo avuto Marcella. Lo ha ricordato quando l'ha vista giocare [con] bambole ... ... Ha scritto le storie intorno ad alcune delle cose che ha fatto . Aveva l'abitudine di trarre idee guardandola.
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Un’altra ancora...Un giorno, sua figlia Marcella volle a tutti i costi salire in soffitta col padre a cercare qualcosa e, aprendo un baule impolverato, trovarono una vecchia bambola di stoffa, che era stata probabilmente fatta tanti anni prima dalla nonna per la sorella di Johnny.
Johnny restò molto affascinato da quella antica e particolare bambola ed in seguito, da grande creativo qual era, trasse spunto da quella bambola per crearne una tutta sua, un nuovo personaggio delle sue fiabe dedicato alla sua Marcella, che fosse protagonista di storie leggendarie.
Nel 1915 nacque così la prima “Raggedy Ann”. Si racconta che il momento della creazione del viso fosse stato un momento davvero magico, in cui fosse la bambola stessa ad ispirare Johnny.
E ancora...un'altra leggenda afferma che Gruelle iniziò a scrivere e illustrare le storie di Raggedy Ann mentre sua figlia era gravemente malata dopo aver ricevuto una vaccinazione di routine contro il vaiolo a scuola, che è stata somministrata senza il consenso dei genitori, e la sua morte all'età di 13 anni lo ha ispirato a pubblicare il storie e creare la bambola di pezza come omaggio alla sua memoria. Un'altra versione delle origini della bambola suggerisce che sia apparsa come personaggio in una poesia illustrata in uno dei primi libri di Gruelle.
Al di là delle storie, era nata una bambola davvero magica, custode dei segreti di un mondo fantastico, con quel viso così strano, con quel naso a triangolo, gli occhi di bottone, i capelli rossi e il sorriso largo ed ingenuo. Sul suo petto portava un cuore disegnato, con sopra la scritta "I love you".
La Raggedy Ann è una bambola che sa amare.
“Raggedy” significa esattamente “povera, stracciona”, e nella versione classica il suo viso è davvero povero e felice. Insomma, era “Annie la povera”, un’orfanella, e Marcella la amava come fosse una vera sorella. Da lei è nato il termine “Rag Doll”, ossia bambola semplice, di pezza, quella che noi chiamiamo anche Pigotta.
Johnny creò per lei storie favolose, nel 1918 uscì il primo libro delle sue avventure, tanto amate che divennero leggendarie col trascorrere degli anni.
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Johnny restò molto affascinato da quella antica e particolare bambola ed in seguito, da grande creativo qual era, trasse spunto da quella bambola per crearne una tutta sua, un nuovo personaggio delle sue fiabe dedicato alla sua Marcella, che fosse protagonista di storie leggendarie.
Nel 1915 nacque così la prima “Raggedy Ann”. Si racconta che il momento della creazione del viso fosse stato un momento davvero magico, in cui fosse la bambola stessa ad ispirare Johnny.
E ancora...un'altra leggenda afferma che Gruelle iniziò a scrivere e illustrare le storie di Raggedy Ann mentre sua figlia era gravemente malata dopo aver ricevuto una vaccinazione di routine contro il vaiolo a scuola, che è stata somministrata senza il consenso dei genitori, e la sua morte all'età di 13 anni lo ha ispirato a pubblicare il storie e creare la bambola di pezza come omaggio alla sua memoria. Un'altra versione delle origini della bambola suggerisce che sia apparsa come personaggio in una poesia illustrata in uno dei primi libri di Gruelle.
Al di là delle storie, era nata una bambola davvero magica, custode dei segreti di un mondo fantastico, con quel viso così strano, con quel naso a triangolo, gli occhi di bottone, i capelli rossi e il sorriso largo ed ingenuo. Sul suo petto portava un cuore disegnato, con sopra la scritta "I love you".
La Raggedy Ann è una bambola che sa amare.
“Raggedy” significa esattamente “povera, stracciona”, e nella versione classica il suo viso è davvero povero e felice. Insomma, era “Annie la povera”, un’orfanella, e Marcella la amava come fosse una vera sorella. Da lei è nato il termine “Rag Doll”, ossia bambola semplice, di pezza, quella che noi chiamiamo anche Pigotta.
Johnny creò per lei storie favolose, nel 1918 uscì il primo libro delle sue avventure, tanto amate che divennero leggendarie col trascorrere degli anni.
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In Illinois risiede il Museo della Raggedy Ann (www.raggedyann-museum.org) ed ogni anno viene celebrata una festa in suo onore, dove bambini, uomini e donne girano allegramente per le strade addobbate, vestiti da Raggedy Ann. Fonte: Wikipedia, CountryKateBlog,
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Davvero davvero toccante e affascinante.
Nel mio peregrinare è saltato fuori l’aspetto meno “romantico” della piccola Ann, quello che poi è diventato una saga cinematografica che nulla c’entra con quanto sopra scritto..Quindi no, meglio di no(dissi io arrabbiatissima).
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